Il Turismo Mediterraneo

Il crollo del turismo nel Mediterraneo

Il terrorismo e la questione immigrazione, uniti a un certo condizionamento mediatico, non fanno che alimentare la situazione di insicurezza e ogni segmento del comparto, dal settore ricettivo fino alle crociere e alla nautica da diporto, sta risentendo di questo clima problematico.

Una prima analisi di Blue Vision vede un Egitto praticamente scomparso dal mercato turistico: i dati ufficiali più recenti parlano di viaggiatori in netto calo. Il numero dei visitatori si era dimezzato da 2,2 a poco più di un milione per il periodo gennaio-marzo, ma la tragedia del volo Egyptair ha contribuito a peggiorare il quadro e gli arrivi hanno subito un crollo del 90%. Uno sfacelo, se si pensa che il mercato turistico nell’Egitto pre-primavera araba del 2011 si aggirava intorno ai 15 milioni di turisti con numeri in costante crescita.

La Turchia sta attraversando momenti drammatici, segnando il crollo definitivo di un’industria dall’importanza strategica per il paese. I dati resi noti dal ministero del turismo rivelano che a maggio il settore ha registrato un calo degli arrivi dall’estero del 34,7%: il minimo storico da ben 22 anni. Un ruolo chiave nel crollo del turismo è giocato dagli attentati. Ultimo in ordine cronologico, il pesantissimo attacco terroristico all’aeroporto internazionale di Ataturk che aggraverebbe notevolmente il quadro. Dai 4 ai 5 milioni di turisti hanno disertato le loro vacanze in Turchia e, visti gli sviluppi recenti, il numero è destinato ad aumentare. In seguito al recente contrasto tra Ankara e Mosca le presenze russe sono scese del 92%. I timori legati al terrorismo hanno ridotto gli arrivi dalla Germania del 31,5% e quelli dalla Gran Bretagna del 29,4%, mentre le presenze italiane sono scese del 56,2%, registrando appena 20.289 visitatori.

Anche la situazione turistica della Tunisia è stata compromessa da attentati come quello al Museo del Bardo o nei centri turistici costieri. Il calo dei turisti internazionali nel 2015 è pari al 57% con 1,2 milioni in meno di presenze.

Perfino il Marocco, ultimo baluardo del mercato turistico, sta registrando segnali di flessione, ma i dati più emblematici arrivano da Siria e Giordania. Appena sei anni fa la Siria contava 8 milioni di viaggiatori, ma il terrorismo Isis ha contribuito ad annullare in un sol colpo queste cifre.

La Giordania, benché non sia toccata dal fenomeno Jihadista, ha subito una flessione tra il 25% e il 30% con un netto calo di Petra, una delle località turistiche più famose e visitate. Come se non bastasse, il mercato delle crociere sul Mediterraneo è in crisi e inizia a perdere colpi specialmente nel mercato americano, che in questo momento guarda con interesse alle crociere nel Nord Europa. Giorgia Bucchioni osserva: una situazione di questo tipo non può essere subita passivamente. Il rischio è quello di una deriva negativa destinata prima o poi a investire anche i mercati turistici della sponda nord del Mediterraneo occidentale.

Fonte: https://travel.fanpage.it/


Turismo culturale euromediterraneo, sulla rotta dei Fenici

Una nuova strategia per il turismo culturale dei Paesi euro-Mediterranei parte dall’Italia, e precisamente da Puglia e Sicilia, e coinvolge Italia, Francia, Spagna, Grecia, Malta, Tunisia, Palestina, Croazia, Cipro, Libano: sono questi i luoghi da cui parte un sistema condiviso di promozione territoriale al fine di avviare una sorta di “umanesimo del turismo”.

Già avviato il dialogo con Portogallo, Albania e Slovenia per questi nuovi “turismi” che portano i visitatori dentro le case degli abitanti, a contatto con chi vive la quotidianità fatta di tradizioni e culture secolari.

Questo uno dei punti cardine del XII Dialogo Euromediterraneo sulla Rotta dei Fenici che si è concluso a Bari (2019) dove esperti si sono dati appuntamento, in occasione dell’Assemblea annuale internazionale dell’Itinerario, per parlare di turismo. Un incontro che è terminatoncon la firma di un documento programmatico – la Dichiarazione di Bari – che sono pronte a sottoscrivere le Regioni Sicilia e Puglia e a cui seguiranno le firme di altri Paesi come Libano, Cipro, ma anche Galizia, Melilla e tante altre realtà territoriali pronte a una nuova riflessione sulla promozione territoriale.

Un esempio è stato l’esperimento del “walking tour” ovvero turisti a piedi nella Bari vecchia tra le case e i baresi, entrando a casa loro, chiacchierando con gli abitanti, incontrandoli e vivendo qualche momento di condivisione con una realtà diversa. Per Antonio Barone, direttore Rotta dei Fenici, “occorre passare da un turismo di destinazione ad un turismo di motivazione – dunque turismo responsabile, compatibile, esperienziale, creativo, accessibile, di comunità – usando modalità operative di autocertificazione delle destinazioni e dei percorsi, in linea con i principi della Convenzione di Faro sul valore del patrimonio culturale per la società”.

Oltre alla Dichiarazione di Bari, un altro risultato è l’accordo di collaborazione tra le Regioni presenti, Puglia, Sicilia e Galizia, nonché le delegazioni degli 11 Paesi presenti a Bari, che permetterà di cooperare alla valorizzazione degli attrattori culturali legati al tema delle Antiche Civiltà Mediterranee, ad itinerari marittimi e subacquei lanciati dall’Assessorato Turismo della Regione Sicilia e dalla Soprintendenza del Mare della stessa regione.


Un evento significativo, con importanti interviste ad esponenti di primo piano

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2018: Anno Europeo del Patrimonio Culturale: la Rotta dei Fenici e CreativeTourism Network®collaborano per soddisfare il nuovo viaggiatore culturale e creativo



Crociere, Mediterraneo orientale in profonda crisi

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Turismo in Italia, numeri e potenziale sviluppo, Banca d’Italia EUROSISTEMA

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SOSTENIBILITÀ: la nuova frontiera del TURISMO

Il 2017 è l’ANNO INTERNAZIONALE DEL TURISMO SOSTENIBILE: alle perplessità sulla opportunità di porre all’attenzione mondiale questioni come le vacanze e i viaggi di lavoro e di studio la risposta è data dai dati, le statistiche che evidenziano l’importanza del turismo nell’economia globale, nella vita sociale delle località turistiche e di intere nazioni e, per le ricadute e gli effetti, nella vita quotidiana di tante persone al mondo.Su come coniugare il TURISMO e la SOSTENIBILITÀ, quali stili di vita e consumi promuovere e come riuscire a “reggere” i flussi turistici senza peggiorare le tante e molto complesse ed emergenziali problematiche ambientali si riflette già da tempo, con un dibattito globale che coinvolge gli operatori di settore, in particolare i rappresentanti di categoria riuniti nelle associazioni locali, nazionali e internazionali, insieme ai fruitori di servizi turistici, cioè i turisti che intervenendo sui social-media esprimono opinioni e giudizi che osservatori ed esperti tengono in altissima considerazione.

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Viaggiare infatti è un’attività connaturata nella specie umana, nello spirito d’avventura che spinge le persone, anche le più pigre, a scoprire cosa c’è nei dintorni di casa propria e le più coraggiose e temerarie oltre i confini dei propri orizzonti per raggiungere nuove frontiere, e poi valicarle ancora. Uno spirito impersonato dagli eroi protagonisti di leggende e miti di ogni civiltà, come nella letteratura classica: gli Argonauti, Ulisse, Enea, l’Orlando “furioso”, i cavalieri della tavola rotonda e delle favole, il barone di Münchausen, capitan Nemo… Tante figure di viaggiatori – nomadi, carovanieri, pellegrini, viandanti, mercanti, soldati, condottieri, marinai e navigatori in cui si sono identificati storici conquistatori e celebri esploratori che con le proprie spedizioni hanno raggiunto ogni angolo, anche il più remoto della Terra, solcato i suoi mari e oceani e percorso le rotte dei suoi cieli, spingendosi fuori dell’atmosfera, nello spazio astrale! Il tema del viaggio ha ispirato moltissime poesie e tantissimi romanzi, molteplici riflessioni a cui è dedicato un repertorio di 250 citazioni.

Umar Khayyām

La vita è un viaggio, e chi viaggia vive due volte– Umar Khayyām, matematico, astronomo, filosofo e poeta persiano (1048-1131)


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Invece il  turismo di massa è un fenomeno con caratteristiche e dimensioni specifiche della contemporaneità, e le sue complesse e contraddittorie dinamiche pongono questioni molto complicate, che investono ogni ambito e aspetto della realtà: sociale, culturale, ambientale,… esistenziale. Perciò mercoledì 18 gennaio, giornata inaugurale dell’Anno Internazionale del TURISMO SOSTENIBILE, l’organizzazione mondiale di settore – UNWTO – ha invitato tutti, ogni persona del mondo, a partecipare alla prima iniziativa del programma di eventi e attività dedicato al tema su cui, in tutto il 2017, convergerà l’attenzione mondiale. L’appuntamento è stato fissato a Madrid, dove ha sede il quartier generale UNWTO, nell’ambito della principale fiera di settore, FITUR, e si è concluso con la consegna dei premi UNWTO AWARDS, emblematicamente medaglie che raffigurano Ulisse, personaggio epico simbolo del viaggiatore e protagonista dell’epopea ambientata nel Mediterraneo, l’Odissea, che con l’Iliade è anche il primo e principale documento storico-letterario che testimonia di usanze, consuetudini e tradizioni dell’antica civiltà mediterranea e della sua eredità culturale, l’ICH UNESCO Dieta Mediterranea.

Fonte: https://mediterraneandiet2016

Atene e dintorni

Filosofia; arte; storia; politica e democrazia. Soprattutto democrazia. Visitare Atene perciò è quasi un obbligo morale per chiunque abbia a cuore le sorti dell’Europa. Non a caso, di fronte alle difficoltà economico-finanziarie che hanno colpito severamente la Grecia negli ultimi anni, autorevoli opinionisti hanno parlato senza mezzi termini del rischio-declino della civiltà occidentale. Quasi a dire che dove tutto ha avuto inizio, tutto potrebbe anche finire. Che le cose stiano effettivamente in questi termini, non siamo in grado di dirlo; di certo, però, è impossibile sottrarsi al “peso della storia” di Atene anche quando la si visita da semplici turisti. Non foss’altro che potrebbe capitare di trovarsi nel mezzo di una delle manifestazioni che quasi giornalmente hanno luogo nella centralissima Piazza Syntagma. Ciò detto, Atene è anche mare, spiagge, divertimento e gastronomia. Una città, insomma, tutta da scoprire. Di seguito, i nostri consigli su cosa fare e vedere ad Atene.

L’Acropoli

Patrimonio dell’Umanità Unesco dal 1987, l’Acropoli è la prima cosa che tutti visitano dopo essere arrivati in città. Possono confermarlo i crocieristi che, quasi neanche il tempo di metter piede a terra, vengono condotti al cospetto del Partenone e gli altri monumenti (Propilei, Eretteo e il tempio di Atena Nike) presenti su questa rocca a 156 metri sul livello del mare. Come abbiamo detto in apertura, però, il turismo non banalizza la storia di Atene. Siamo infatti al cospetto del più grande complesso architettonico dell’antica Grecia che, nonostante le vicissitudini occorse nei millenni (solo per dirne una, i Veneziani in guerra contro i turchi nel 1687 bombardarono l’Acropoli) è arrivato fino ai giorni nostri per regalare ai visitatori provenienti da tutto il mondo un’esperienza assolutamente indimenticabile. Specie sul far della sera, quando l’Acropoli e la città tutt’attorno si infiammano coi colori del tramonto. Infine, un consiglio: dopo aver visitato il Museo dell’Acropoli, a soli 5 minuti dal sito archeologico vero e proprio, val la pena fermarsi nel ristorante annesso. La cucina è di buon livello, ma quel che più conta è la vista meravigliosa che offre la sala.

L’Agorà

Ai piedi dell’Acropoli c’è l’Agorà, un’area di circa 12 ettari che è stata il cuore politico, amministrativo e sociale di Atene nel corso di tutta l’antichità. Per millenni questo luogo, famoso, tra le altre cose, per la condanna a morte di Socrate, ha vissuto un’interminabile parabola discendente cominciata col declino politico-militare della città e interrottasi soltanto nel XIX secolo allorquando la zona ha preso a ripopolarsi. Per la rinascita vera e propria, invece, si è dovuto attendere un altro secolo: i lavori di recupero e restauro dei monumenti presenti (ricordiamo il Tempio di Efesto, vedi foto) è cominciato nei primi anni ’30 del ‘900 anche grazie al contributo finanziario e organizzativo dell’lstituto Americano di studi classici, destinatario di ingenti finanziamenti soprattutto da parte della famiglia Rockfeller.

Piazza Syntagma

Se l’Agorà è il cuore dell’Atene antica, Piazza Syntagma (Piazza della Costituzione) è il cuore di quella moderna. Qui ci sono il Palazzo del Parlamento e la tomba del Milite Ignoto, costantemente vigilata dagli Evzones, le guardie greche che ogni giorno danno luogo allo spettacolare cambio della guardia (vd. foto). Il monumento è fiancheggiato dal testo della famosa orazione funebre di Pericle dedicata ai caduti della guerra del Peloponneso che nel 431 a.C. vide contrapposte Sparta e Atene. Negli ultimi anni Piazza Syntagma è diventata il centro delle tensioni politiche e sociali che attraversano la città e l’intera Grecia. Qui si concentra il grosso delle manifestazioni sindacali e politiche; qui si sono radunati gli ateniesi in occasione del referendum del 5 luglio 2015 sull’approvazione del piano di salvataggio proposto dalla Troika (Commissione europea, Banca centrale europea e Fondo monetario internazionale) e profondamente osteggiato dal primo governo Tsipras. Perciò val la pena visitare Piazza Syntagma ma occhio, come ribadiremo più avanti, alla presenza di cortei e manifestazioni. La possibilità di trovarsi al centro di scontri e lancio di lacrimogeni consiglia la massima prudenza.

La Plaka

L’Atene “ad alta intensità turistica” continua a la Plaka, uno dei quartieri più antichi e caratteristici della città. La maggior parte delle strade è chiusa al traffico ed è qui, non lontano dall’Acropoli e da Piazza Syntagma, che si concentra buona parte della movida ateniese. Bar, ristoranti, taverne, negozi di souvenirs in cui è bello “perdersi” e trascorrere ore piacevoli fatte di shopping, musica dal vivo, buon cibo e, ovviamente, visita ad alcuni dei monumenti principali della città. Per esempio, le due chiese bizantine di San Nicola Rangabas e San Nicodemo, come pure il Museo di arte folkloristica greca che custodisce costumi tradizionali, ricami, ceramiche e altre utensilerie d’epoca in legno e in argento.

Fonte: http://www.cosafarei.it



RETROSPETTIVA E ANALISI COMPARATIVE

Il Mediterraneo e le regioni dell’Obiettivo 1

Un documento storico a cura del compianto Franco Garbaccio, esperto internazionale e spirito guida in materia di sviluppo del turismo, co-fondatore di COMEN.

Una ricerca svolta dall’Università di Sassari in collaborazione con COMEN,  le regioni Sud-Egeo in Grecia e Andalusia in Spagna, per verificare i problemi e le esigenze comuni a contesti territoriali assai simili per condizioni naturali e storiche, creando allo scopo apposite metodologie di analisi e ricerche che ci permettessero di superare le lacune delle statistiche normalmente diffuse che non riescono a misurare le dimensioni e le caratteristiche reali del fenomeno e non ne consentono una valutazione attendibile a livello di politica economica. Le osservazioni che seguono sono basate su queste esperienze.