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Riferimenti normativi internazionali

Convenzione di Barcellona – Convention for the Protection of the Marine Environment and the Coastal Region of the Mediterranean

Nel 1975, 16 paesi del Mediterraneo e l’allora Comunità Economica Europea hanno adottato il Mediterranean Action Plan (MAP). Nel 1976 queste Parti hanno adottato la Convenzione per la Protezione del Mar Mediterraneo dall’Inquinamento (Convenzione di Barcellona). Sette Protocolli, che affrontano aspetti specifici della conservazione dell’ambiente Mediterraneo, completano il quadro giuridico MAP.

Dumping Protocol  
Prevention and Emergency Protocol
Land-based Sources and Activities Protocol
Specially Protected Areas and Biological Diversity Protocol
Offshore Protocol
Hazardous Wastes Protocol
Protocol on Integrated Coastal Zone Management (ICZM).

Nel 1995 è stato adottato il MAP Fase II per sostituire il Mediterranean Action Plan del 1975, e, al tempo stesso, le Parti contraenti hanno adottato una versione modificata della Convenzione di Barcellona del 1976, ribattezzata Convenzione per la Protezione dell’Ambiente Marino e della Regione Costiera del Mediterraneo. Oggi le parti contraenti sono 22 e sono determinate a proteggere l’ambiente marino e costiero del Mediterraneo, rafforzando i piani regionali e nazionali per realizzare lo sviluppo sostenibile. Principali obiettivi della Convenzione sono:

valutare e controllare l’inquinamento marino
garantire una gestione sostenibile delle risorse naturali marine e costiere
integrare l’ambiente nello sviluppo sociale ed economico
proteggere l’ambiente marino e le zone costiere attraverso la prevenzione e la riduzione dell’inquinamento, e per quanto possibile, eliminare l’inquinamento, sia terrestre che marittimo
proteggere il patrimonio naturale e culturale
rafforzare la solidarietà tra gli Stati costieri del Mediterraneo
contribuire al miglioramento della qualità della vita.

Protocolli La Convenzione di Barcellona ha prodotto sette Protocolli per affrontare aspetti specifici della conservazione ambientale del Mediterraneo.
1) Protocollo sugli scarichi in mare (Dumping Protocol) Protocollo per la Prevenzione dell’Inquinamento nel Mar Mediterraneo derivante dagli scarichi di mezzi navali ed aerei. Adottato il 16 febbraio 1976 (Barcellona, Spagna). In vigore il 12 febbraio 1978. Il Protocollo Dumping è stato modificato e registrato come Protocollo per la Prevenzione e l’Eliminazione dell’Inquinamento nel Mar Mediterraneo derivante da scarichi di mezzi navali ed aerei o da incenerimento di rifiuti in mare. Adottato il 10 giugno 1995 (Barcellona, Spagna). Ancora non entrato in vigore.

2) Protocollo sulla prevenzione e sulle emergenze (Prevention and Emergency Protocol) Protocollo sulla cooperazione per la prevenzione dell’inquinamento derivante dal traffico marittimo, e, in casi di emergenza, per combattere ogni altra forma di inquinamento nel Mar Mediterraneo. Adottato il 25 Gennaio 2002 (Malta). In vigore il 17 Marzo 2004. Questo protocollo sostituisce il “Protocollo sulla cooperazione per combattere l’inquinamento del Mediterraneo da sostanze oleose e da altre sostanze pericolose in casi di emergenza, adottato il 16/02/76 a Barcellona, Spagna, e già in vigore dal 12 Febbraio 1978.3) Protocollo per la protezione del Mar Mediterraneo dall’inquinamento derivante da sorgenti e attività sulla terraferma” (LBS Protocol: Land Based Sources) Protocollo sull’inquinamento derivante da fonti presenti e attività umane svolte sulla terraferma che costeggia il Mediterraneo. Adottato il 7 Marzo 1996 (Siracusa, Italia). In vigore l’ 11 Maggio 2008. Questo Protocollo sostituisce il “Protocollo per la protezione del Mediterraneo dall’inquinamento derivante da fonti presenti sulla terraferma”, adottato il 17 maggio 1980 ad Atene, Grecia, e già in vigore dal 17 Giugno 1983.4) Protocollo sulle Aree Protette di Particolare Interesse e sulla Biodiversità nel Mediterraneo (SPA and Biodiversity Protocol: Specially Protected Areas) Protocollo sulle Aree Protette di Particolare Interesse e sulla Diversità Biologica nel Mediterraneo. Adottato il 10 Giugno 1995 (Barcellona, Spagna). In vigore il 12 Dicembre 1999. Gli Allegati Annessi (Annexes) allo SPA and Biodiversity Protocol sono stati approvati il 24 Novembre 1996 a Monaco. Questo Protocollo sostituisce il Protocollo sulle “Mediterranean Specially Protected Areas” approvato il 3 Aprile 1982 a Ginevra, Svizzera, e già in vigore dal 23 Marzo 1986.5) Protocollo sull’Altomare (Offshore Protocol) Protocollo per la Protezione del Mediterraneo contro l’inquinamento derivante dall’esplorazione e dallo sfruttamento della piattaforma continentale, dei fondali e del relativo sottosuolo. Adottato il 14 Ottobre 1994 (Madrid, Spagna). Non entrato in vigore.
6) Protocollo sui rifiuti pericolosi (Hazardous Wastes Protocol)
Protocollo contro il pericolo di inquinamento del Mediterraneo derivante dal trasporto e dallo scarico in mare di sostanze pericolose. Adottato il 1 Ottobre 1996 (Izmir, Turchia). In vigore il 19 Gennaio 2008.
7) Protocollo sullo sviluppo ecosostenibile delle Zone Costiere nel Mediterraneo (ICZM Protocol: Integrated Coastal Zone Management) Adottato il 21 Gennaio 2008 (Madrid, Spagna). Non entrato in vigore.

Fonte: ISPRA – Documento redatto il 15/01/2011


Mediterranean Action Plan

La United Nations Environment Programme (UNEP) è l’ente delle Nazioni Unite designato per affrontare le questioni ambientali a livello globale e regionale. Il suo mandato è quello di coordinare lo sviluppo di una politica ambientale concertata, mantenendo l’ambiente globale sotto controllo e portando le questioni emergenti all’attenzione dei governi e della comunità internazionale. Nel 1975, solo tre anni dopo la Conferenza di Stoccolma, che ha istituito l’UNEP, 16 paesi del Mediterraneo e la Comunità Europea hanno adottato il Mediterranean Action Plan (MAP), il primo piano adottato come programma regionale per il mare sotto l’egida dell’UNEP. Nel 1976 queste parti hanno adottato la Convenzione per la protezione del Mar Mediterraneo dall’inquinamento (Convenzione di Barcellona). Nel 1995, il Piano d’azione per la protezione dell’ambiente marino e lo sviluppo sostenibile delle aree costiere del Mediterraneo (MAP Fase II) è stato adottato dalle parti contraenti per sostituire il Mediterranean Action Plan del 1975. Al tempo stesso, le Parti contraenti hanno adottato una versione modificata della Convenzione di Barcellona del 1976, ribattezzata Convenzione per la protezione dell’ambiente marino e della regione costiera del Mediterraneo. Il MAP è uno sforzo di cooperazione regionale che coinvolge oggi 21 paesi che si affacciano sul Mar Mediterraneo e l’Unione Europea. Le parti contraenti della Convenzione di Barcellona e dei suoi protocolli sono determinate ad affrontare le sfide della protezione dell’ambiente marino e costiero, con la pianificazione integrata e la gestione delle zone costiere, rafforzando i piani regionali e nazionali per realizzare uno sviluppo sostenibile.

Inquinamenti marini


Si rafforza la lotta alle plastiche e agli altri inquinanti

Il Centro INFO-RAC incontra il Coordinatore del Mediterranean Action Plan e i Direttori dei RAC
La salvaguardia del Mediterraneo dall’inquinamento industriale, il monitoraggio delle plastiche e dei rifiuti ed il miglioramento della qualità delle acque di balneazione del Mare Nostrum: questi sono solo alcuni degli obiettivi dell’UN Environment/MAP (Mediterranean Action Plan), di cui fa parte INFO-RAC (Regional Activity Centre for Information and Communication), ospitato da ISPRA. Il Mediterranean Action Plan è stato adottato nel 1975 da 16 paesi del Mediterraneo e della Comunità Europea, sotto l’egida dell’UN Environment.
Attualmente il MAP riunisce tutti Paesi costieri  che si occupano di tutela ambientale nel Mediterraneo e oggi, presso l’ISPRA, è stato presentato lo stato di avanzamento del sistema informativo gestito da INFO/RAC.

“L’incontro di oggi ha contribuito a rafforzare” ha sottolineato il Direttore generale dell’ISPRA Alessandro Bratti, “le attività del Centro INFO-RAC ospitato dall’Istituto, che rappresenta il ponte tra i Paesi della Comunità europea e quelli a sud del Mediterraneo e gioca quindi un ruolo importante per la cooperazione internazionale in materia di tutela dell’ambiente marino e costiero”.
Questo momento di confronto con il Coordinatore dell’UN Environment MAP Gaetano Leone e altri Direttori dei centri RAC è stata inoltre occasione per individuare linee comuni di condivisione e scambio di dati e informazioni e per discutere della strategia e del piano di comunicazione del MAP per il prossimo biennio, di cui INFO/RAC è responsabile.
“INFO/RAC gioca un ruolo fondamentale per portare a termine il mandato dell’UN Environment/MAP” , ha detto il Coordinatore Gaetano Leone, “con la responsabilità di creare un sistema informativo utile sia alle parti coinvolte per ottemperare agli obblighi che derivano dalla Convenzione di Barcellona, sia a noi del Segretariato per poter effettuare una valutazione dello stato del Mediterraneo. Questa è la grande sfida che ci aspetta nel prossimo biennio, ma per portarla a compimento, a fronte di un mandato che continua a crescere perché aumenta l’attenzione verso i mari a livello internazionale, avremmo bisogno di contare su un maggior numero di risorse”.

Fonte: ISPRA/SNPA